Franca Magnolato

C’è forza

C’è forza, c’è forza, c’è forza, attenta nella sapiente distribuzione dei contenuti sugli impianti pittorici; rigorosa nei difficili rimbalzi ed incroci sulla struttura cromatica; sensibile per il rispetto che elevano le già evidenti qualità censite dal D.N.A. di famiglia.
Non dimentichiamo infatti di rilevare che Franca Magnolato l’arte la respira e la sorseggia a tavola, arte servita tra il caffè ed il cordiale, magnifica eredità di due esemplari Maestri che hanno lasciato cultura pregiata e indelebile nel tracciato famigliare: Vittorio Marusso (1867-1943) e Cesco Magnolato, tuttora operante e valido pittore e incisore.
Non manca a lei la forza per le sue intense escursioni, nelle quali seziona l’ambiente di meraviglie che le compongono il territorio di vita, cancellando cosi le banalità che la insidiano.
Nei dipinti di Franca Magnolato abbiamo infatti rintracciato orme che riconducono agli sfarzi cromatici di quei geni, sommi coloristi della scuola Veneziana: Bellini, Carpaccio, Tintoretto, Guardi, Canaletto, Longhi, Ciardi, Fortuny, senza tuttavia che lei si sia mai permessa di precipitare nella servile imitazione di forma o contenuti.
Con i pennelli in mano, perduta nei labirinti dell’immaginazione e nell’enigma della psiche stessa, inserita in una metafisica volontà, allorché questo trova la concretezza per farlo, l’Artista può allora perforare il sipario che si erge davanti ai suoi occhi incantati.
Franca lo perfora, gli scivola dentro e ne apre i “limes” che lo contornano, ne surge così la massa dalle vitali influenze, che andrà a nutrire le tele in esecuzione e quelle solo pensate.
Nei suoi dipinti parrebbe emergere, quasi una esercitata violenza (ma dove mai si attiva una simile coercizione, talmente fine e aristocratica?) Infatti ( oh quanto sarebbe lieto di avere dato un simile consiglio il rimpianto Prof. Marangoni che , primo fra tutti sentenziò : “ le belle tele non solo si guardano, ma si leggono”) distillandone significato, valore coloristico e livello qualitativo, senza peraltro dimenticare di risolvere i numerosi simbolismi sparsi nella superficie dell’impianto scenico.
Che significato avrà mai, la tela “Donna con felino” quale codice in chiave simbolica racchiude il mistero di un selvaggio felino nero accoccolato tra le braccia di una sensuale padrona, non siamo né falsi adulatori a gettone, né burocrati della Critica d’Arte, pronti a giudicare dopo un solo colpo d’occhio, quando ne servirebbero cento per ben interpretare un quadro.
Noi sposiamo i valori di ogni artista meritevole, felici di rivelarne le doti naturali portandole a maturazione.
Con Franca Magnolato abbiamo fatto questo, solo questo!
Franca è brava impressionantemente brava, e ne è cosciente.
Lasciamola volare dentro le sue oniriche immaginazioni. Franca Magnolato saprà stupire di pennelli e di pensieri, consentiamole di spaziare nel suo universo a recuperare i segni che la precedono e quelli che la rincorreranno.
Assistiamola nelle escursioni “geologiche artistiche” che la intrigano: così affronterà la “personale” che merita con il cuore e la mente accesi.
Per tutti sarà più agevole capirla! Dunque nell’anima e dai pennelli, proprio dentro le sue segrete architetture!

Maurizio Quartieri
7 settembre 2017